Case Report, Dr. Ettore Ballardini, Veterinario Ippiatra Ozonoterapeuta
Studio Ozonoterapia Equina – Introduzione
Le problematiche a carico della colonna vertebrale possono compromettere in maniera più o meno accentuata le prestazioni sportive nei cavalli atleti.
Un’alta incidenza di questi disturbi è stata riscontrata nelle gare da salto, dressage e corse al trotto.
Le varie alterazioni patologiche che interessano la colonna vertebrale rientrano in tre categorie principali:
1) deformità congenite della colonna vertebrale,
2) lesioni dei tessuti molli,
3) alterazioni vertebrali ossee.
Tra le malformazioni congenite della colonna vertebrale troviamo: curvature anomale (scoliosi o lordosi)
e la fusione delle vertebre (sinostosi).
Le lesioni dei tessuti molli includono strappi muscolari, legamenti lassi o lesi, discopatia e lesioni della pelle causata da
ferite o lesioni parassitarie.
Alterazioni ossee possono essere: spondilosi ossificante, spondilosi deformante, alterazioni dei processi spinosi dorsali, fratture di processi spinosi, articolazioni intervertebrali, arco neurale e corpi vertebrali.
Questo studio si concentra sulle lesioni spinali dei tessuti molli (muscoli longissimus dorsi, psoas, glutei etc.).
Dopo un intenso sforzo muscolare, ad esempio una gara o altre attività che richiedono un avvio rapido, o altre cause, questi muscoli possono soffrire di vari gradi di infiammazione.
Tra i trattamenti conservativi dei disturbi vertebrali troviamo: trattamenti anti-infiammatori, agopuntura, tecniche di fisioterapia come onde d’urto, termografia, ultrasuoni, magnetoterapia, ed infine tecniche di manipolazione come la chiropratica.
Questi trattamenti tradizionali sono stati recentemente affiancati dalla terapia con ossigeno-ozono, ormai consolidata in medicina umana sportiva e non.
In vista della letteratura scarsa in Ozonoterapia equina sulla somministrazione di ossigeno-ozono per il trattamento di disturbi della colonna vertebrale nel cavallo, questo studio riassume i case report di quattro cavalli da trotto trattati con infiltrazione di una miscela di ossigeno-ozono.
Eziologia
Le Lesioni a carico dei tessuti molli sono causate per lo più da:
- affaticamento
- stanchezza
- distrazione
- contrattura muscolare.
I muscoli che scorrono lungo la colonna vertebrale fino alla coda sono molto importanti per mantenere l’equilibrio e un movimento armonioso della colonna vertebrale con il resto del corpo.
Insieme con i muscoli pelvici, i muscoli della colonna vertebrale sono coinvolti nella spinta del treno posteriore e soggetti a vari gradi di lesioni durante lo sforzo.
A determinare effetti negativi sulla colonna vertebrale concorrono:
- l’allenamento non corretto,
- prolungato ed eccessivo stress,
- cadute,
- cattiva alimentazione,
- inadeguata ferratura,
- freddo,
- zoppie ad altre articolazioni con conseguenze nell’andatura che diventa irregolare e non più armoniosa.
Sintomi e diagnosi
Alla Palpazione di uno o più muscoli coinvolti, la muscolatura dorsale del cavallo appare tesa, dura e contratta: la zona infiammata può essere limitata ad una sola regione della colonna vertebrale (toracico, lombare, sacrale) o implicare diversi segmenti e muscoli diversi.
Il Dolore spinale deve essere valutato da un esame a mano aperta e con una palpazione delle dita pollice ed indice.
La palpazione dovrebbe essere eseguita dapprima delicatamente sui muscoli dorsali dal garrese alla coda esercitando via via una pressione con le dita crescente al ripetere del movimento.
Muovendo il cavallo, la sua andatura appare rigida, insicura nelle prime fasi del trotto e l’animale non è in grado di allungare la sua falcata con brevi e ravvicinati movimenti degli arti anteriori e posteriori che producono andatura insicura al trotto, perdita di flessione del garretto e grassella (diagnosi differenziale) e una tendenza a trascinare gli zoccoli aumentando il consumo del ferro in punta.
A lungo termine, il cavallo mostra un progressiva perdita di convessità dei muscoli pelvici, mono o atrofia bilaterale dei muscoli della groppa causate da un uso limitato del treno posteriore.
La diagnosi può essere confermata con un aumento da due a cinque volte dei livelli nel sangue degli enzimi AST e CK.

Materiali e metodi
E’ stato eseguito uno studio di ozonoterapia equina su quattro cavalli al trotto (tre cavalle femmine di età compresa tra i tre e cinque anni ed uno stallone di tre anni) In piena attività agonistica e tutti appartenenti alle stessa scuderia situata in un centro di allenamento presso la città di Bologna, Nord Italia.
I quattro cavalli presentavano i sintomi descritti sopra:
- dolore alla palpazione/pressione sui muscoli interessati,
- inarcamento della schiena,
- atrofia muscolare della zona dolente
- andatura rigida della massa muscolare posteriore
Abbiamo usato un generatore portatile ISIS 2000 OZONLINE che arriva a produrre una concentrazione massima di ozono di 75 mg/ml, utilizzando una bombola di ossigeno di 1 e/o 5 kg, siringhe monouso da 60 ml ed Aghi da 25 G da mesoterapia per iniettare la miscela di gas nei muscoli infiammati.
Il trattamento consiste in un ciclo di infiltrazioni di ozono alla settimana per tre o quattro settimane a seconda della sintomatologia.
L’ago da mesoterapia da 25 G è stato inserito per via sottocutanea in un direzione obliqua rispetto la linea della colonna vertebrale, seguita da iniezione di 20-25 ml di ozono, alla concentrazione di 30 mg/ml, in ciascun punto.
L’area di trattamento dipende dalla misura dell’infiammazione che varia da una parte del dorso (toracica, lombare o sacrale) all’intero tratto della colonna vertebrale dal garrese fino alla coda.
Il trattamento lungo tutta la colonna vertebrale è stato eseguito con dieci iniezioni nei punti situati a 7-8 cm di intervallo lungo la zona dorsale a circa 4-5 cm a lato della colonna vertebrale, lungo il muscolo della fascia, (vedi figure 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7).
Durante l’infiltrazione l’ozono si espande nel tessuto sottocutaneo determinando un lieve gonfiore che scompare gradualmente
entro 24 ore (corrispondente al tempo necessario per l’assorbimento di ozono).
Subito dopo l’iniezione l’ozono ha un effetto analgesico nel sito confermata dalla mancanza di inarcamento della colonna vertebrale sulla pressione/palpazione della parte lesa.
Prima di eseguire l’infiltrazione, nel sito di iniezione è stata eseguita una accurata disinfezione con iodopovidone e successiva pulizia con alcol etilico; al termine del trattamento il cavallo è stato messo al passo per 15-20 minuti per accelerare il processo di assorbimento. Durante il resto della settimana il cavallo è stato sottoposto a regolare allenamento al trotto, evitando intensi o prolungati sforzi che potessero aggiungere stress.
Insieme al ciclo di trattamento, negli animali trattati la dieta giornaliera è stata modificata con aggiunta di 30-40 g di vitamina
C in polvere per bilanciare il rapporto ossidanti/antiossidanti, variato per l’iniezione di ozono.
Risultati
I quattro cavalli hanno avuto una risposta positiva al trattamento già dopo il primo e secondo ciclo di O2-O3, mostrando un miglioramento sia al passo che nell’andatura al trotto.
Questi miglioramenti sono continuati fino al completo recupero al termine del trattamento, che è stato interrotto dopo la terza infiltrazione in due dei quattro cavalli trattati.
Inoltre, la rigidità e la tensione alla palpazione dei muscoli interessati è scomparsa, così come la risposta antalgica all’applicazione della pressione nella zona trattata e il conseguente inarcamento della colonna vertebrale.
Infine, c’è stato un progressivo riempimento e arrotondamento dei muscoli della schiena.
Il miglioramento è stato confermato dall’allenatore e dalla performance, notevolmete migliorate, dei cavalli durante le gare.
Nessuna reazione allergica è stata riscontrata sia nel sito di iniezione che per via generale.
Ozonoterapia Equina – Discussione
Abbiamo somministrato per via sottocutanea una miscela di O2-O3 ma, alle stesse dosi e concentrazioni, è possibile eseguire una iniezione verticale nei muscoli profondi con aghi 21G oppure con una infiltrazione intravertebrale con aghi spinali.
Durante e subito dopo l’iniezione l’ozono produce una sensazione di formicolio/prurito gradualmente sostituito da un effetto analgesico alla successiva palpazione dell’area trattata senza suscitare sensazione di dolore o inarcamento della colonna vertebrale.
Non è possibile determinare la durata effettiva o l’effetto benefico del trattamento; nuove infiammazioni muscolari a carico della colonna vertebrale possono ripresentarsi in quanto i cavalli da trotto vengono impegnati continuamente nelle competizioni durante tutto l’anno e quindi conseguentemente e continuamente stressati.
Ho avuto occasione di eseguire diversi cicli di trattamento durante l’anno per lo stesso cavallo ed ho riscontrato sempre una risposta positiva alla terapia, senza aver mai osservato né effetti collaterali né tanto meno una sorta di assuefazione alla terapia come può succedere per i farmaci fans.
In conclusione, questo studio sulla somministrazione di una miscela di O2-O3 per trattare una varietà di disturbi a carico della colonna vertebrale del cavallo, dimostra che la terapia è un’affidabile, sicura ed efficace alternativa ai numerosi trattamenti attualmente conosciuti ed utilizzati nella pratica veterinaria equina.
Ozonoterapia Equina – Discussione 2015
Ad oggi ho avuto modo di eseguire diversi cicli di infiltrazioni a carico della colonna vertebrale su centinaia di cavalli, sia in Italia che in Francia ottenendo ottimi risultati sia nel miglioramento psico-fisico dell’animale che nelle prestazioni in gara.
Inoltre per dare una continuità alla terapia di iniezione di ozono nella schiena e per ovviare ai problemi logistici intercorsi e che non mi consentivano di attuare il protocollo terapeutico con frequenza settimanale, ho formulato e messo a punto Bio Scurf, un olio ozonizzato da massaggi ad elevata concentrazione di ozonuri miscelato a fitoderivati.
Bio Scurf può essere utilizzato tutti i giorni frizionando sulla schiena nel sito trattato, sia come coadiuvante il trattamento con Ossigeno Ozono, sia come trattamento a sé stante.
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Oxygen-Ozone Therapy for Spinal Muscle
Disorders in the Horse
E.Ballardini
Introduction
Changes in the thoracolumbar spine are a major
cause of impaired performance in athletic horses
and a high incidence of these disorders has been
found in exhibition and competition jumping
horses, dressage and trotting horses. The many
pathologic changes affecting the thoracolumbar
spine fall into three main categories: 1) congenital
spinal deformities, 2) soft tissue lesions, 3) vertebral
bone disorders.
Congenital deformities of the thoracolumbar
spine include abnormal curvature (scoliosis or lordosis)
and union of the vertebrae (synostosis).
Soft tissue lesions include muscle sprains, ligament
tears, disc disease and skin injury caused by
sores or parasite lesions.
Bone changes include ossifying spondylosis, deforming
spondylosis, overriding of the dorsal spinous
processes and fracture of the spinous
processes, intervertebral joints, neural arch and
vertebral bodies.
This study focuses on soft tissue spinal lesions
(longissimus dorsi muscles, psoas muscles, gluteal
muscles etc.). Following intense muscular stress,
e.g. a race or other activity requiring a swift start,
or other causes, these muscles may suffer varying
degrees of inflammation.
Conservative management of thoracolumbar
disorders includes anti-inflammatory treatments,
acupuncture, physiotherapy techniques like short
wave diathermy, thermography, ultrasound, and
pulsating magnetic fields, and lastly manipulating
techniques like chiropractic and osteopathy.
These traditional treatments have recently been
flanked by oxygen-ozone therapy now well established
in human medicine.
In view of the scant literature on the administration
of oxygen-ozone to treat spine disorders in
the horse, this study summarizes the case reports
of four trotting horses treated by oxygen-ozone infiltration.
Etiology
Soft tissue spinal lesions are caused by muscle
fatigue/sprain. The muscles running along the
spine to the dock of the tail are very important in
maintaining balance and harmonious movement
of the spine with the rest of the body. Together
with the pelvic muscles, spinal muscles are involved
in the thrust of the posterior muscle train
and subject to varying degrees of injury when the
horse is treated wrongly: incorrect training, prolonged
excessive stress, falls, poor nutrition, inappropriate
shoeing, cold, lesions to other joints resulting
in irregular gait with negative effects on
the spine, etc.
Symptoms and Diagnosis
Palpating one or more muscles involved, the
back of the horse feels tense, hard and contracted:
the inflamed area may be confined to a single region
of the spine (thoracic, lumbar, sacral) or involve
several segments and different muscles.
Spinal pain must be assessed by examination with
the hand open and fingers outstretched.The hands
should run delicately over the dorsal muscles from
the withers to the dock of the tail increasing pressure
as the movement is repeated. A positive sign
of pain is evoked when the horse draws back and
lesion.
The horse’s muscular response is protection
against moving the injured area: in some dramatic
cases, this response is accompanied by whining,
arching of the back to escape palpation/pressure,
kicking, rearing, etc.
On moving the horse, its walking gait is stiff, insecure
in the early stages of trotting and the animal
is unable to lengthen its stride with short
close-set movements of the anterior and posterior
limbs producing trotting gait alternating with pacing,
loss of flexion of hock and patella (differential
diagnosis) and a tendency to drag its hooves. On
warming up the horse’s gait improves but as trotting
speed increases the animal cannot perform
normal propulsion movements with its posterior
limbs and acceleration and speed are affected so
that the horse’s fatigue threshold is reached more
quickly thereby diminishing its athletic performance
both during training and in competition.
In the long-term, the horse shows a progressive
loss of convexity of the pelvic muscles and mono
or bilateral atrophy of the rump muscles caused by
limited use of the posterior train.
Diagnosis can be confirmed in hyperacute
forms by a two to fivefold increase in serum levels
of the muscle enzymes AST and CK.
Materials and Methods
We studied four trotting horses (three mares
aged three and five years and a three-year-old stallion)
in full competitive activity and all belonging
to the same stables located in a training centre in
the Bologna area, Northern Italy.
The four horses all presented the symptoms described
above: pain on finger palpation/pressure
over the affected muscles, arching of the back and
rigid gait of the posterior muscle chain (gait is
rigid as trotting starts then gradually disappears as
the horse warms up before the race or in training
to then return during or after physical stress, negatively
affecting performance), confirmed by the
trainer and stable staff.
We used a portable ISIS 2000 OZONLINE generator
producing an ozone concentration of 75
mg/ml with an oxygen cylinder of 1 and/or 5 kg, 60
ml disposable syringes to collect the ozone and 25
G mesotherapy needles for infiltration of the gas
mixture into the inflamed muscles.
Treatment consisted of weekly O2-O3 infiltration
for three to four weeks depending on symptoms.A
25 G needle was inserted subcutaneously in an
oblique direction followed by injection of 20-25cc
ozone at a concentration of 30 mg/ml into each
point. The treatment area depended on the extent
of inflammation varying from one part of the back
(thoracic, lumbar or sacral regions) to the whole
stretch of the spine from the withers running along
the thoracolumbar spine to the sacral dock of the
tail. Treatment of the whole spine involved ten injection
sites located at 7-8 cm intervals 4-5 cm
away from the sides of the spine along the muscle
fascia, see figures 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7).
During infiltration the ozone expands subcuta-
neously leading to swelling which gradually subsides
within 24 hours (corresponding to the time
necessary for ozone absorption). Soon after injection
the ozone has an analgesic effect in the infiltration
site confirmed by lacking of arching of the
spine on pressure/palpation of the injured part.
Before infiltration the injection site was disinfected
with betadine then rubbed with ethyl alcohol
followed by walking the horse for 15-20 minutes
to accelerate the process of absorption. During
the rest of the week the horse underwent regular
trotting training, avoiding intense or prolonged
stress.Throughout the treatment cycle the animals’
diet was supplemented daily with 30-40 g vitamin
C in powder form to balance the oxidants/antioxidants
ratio changed by ozone injection.
Results
The four horses had a positive response to treatment
after the first and second injections of O2-O3
showing an improvement in both walking and
trotting gait. The animals’ movements were less stiff
as trotting started and posterior muscle chain
thrust was more vigorous as trotting speed increased.
These improvements continued until full
recovery at the end of treatment which was discontinued
after the third infiltration in two of the
horses.
In addition, rigidity and tension on palpating
the muscles involved had disappeared and there
was no response to pain on applying pressure to
the treated area or the resulting contraction and
arching of the spine. Lastly, there was a progressive
filling and rounding of the back muscles.
The improvement was confirmed by the trainer
and by the animals’ training performance and during
races. No allergic reactions were encountered
either at the site of injection or generally.
Discussion
We administered subcutaneous infiltration of an
O2-O3 mixture but the gas can also given at the
same doses and concentration by vertical injection
into the deep muscles using 21 G needles or intravertebral
infiltration with spinal needles.
During and just after injection the ozone produces
a tingling/itchy sensation gradually replaced
by an analgesic effect as subsequent palpation of
the treated area failed to elicit pain or arching of
the spine.
It is not possible to determine the duration of
the beneficial effect of treatment or claim that the
disorders will not recur since the ongoing muscle
stress in trotting horses engaged in competitions
throughout the year combined with one of the
causes of spinal disorders could lead to further acute
muscle inflammation.
I have had occasion to administer different
treatment cycles to the same horse and have always
noted a positive response without short or
long-term side effects.
In conclusion, this study and the daily administration
of O2-O3 to treat a variety of disorders
show that the therapy is a reliable, safe and effective
alternative to the many treatments currently
administered in equine veterinary practice.